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La minestra di San Giuseppe

Una specialità tipica di Favara per celebrare questa festa

In tutta la Sicilia la devozione per San Giuseppe è molto sentita.
Il custode e protettore della famiglia è particolarmente venerato, tanto da organizzare manifestazioni di culto popolare sempre più grandi ed emozionanti.

A Favara la festa di San Giuseppe, oltre ai consueti riti del 19 marzo, viene celebrata anche tra la fine di agosto e l’inizio di settembre.
In tal modo si permettere ai numerosi cittadini emigrati di partecipare a questo apprezzato evento che si tramanda ormai da generazioni.

Senza alcun dubbio il momento più popolare della festività è costituito dalla preparazione, in ogni quartiere della città, della Minestra o Maccu di San Giuseppe che unisce simbolicamente tutta la popolazione.

Conosciamo meglio insieme questa usanza così profonda e radicata nell’animo dei favaresi.

Tradizione e devozione

Da sempre, questo comfort food siciliano è cucinato con tanta dedizione, legumi e vari tipologie di pasta per grazia ricevuta e per aiutare i bisognosi.
San Giuseppe, di fatto, è anche il protettore dei poveri e a lui si affidano le persone che si trovano in difficoltà.

I fedeli, sin dai primi giorni di marzo, si impegnano a organizzare la festa chiedendo una donazione di casa in casa e racimolando così le somme necessarie per cucinare il “Maccu Di San Giuseppe”.

Tutte le famiglie che intendono assolvere a un voto o esprimere una particolare devozione al Santo, allestiscono un tavolo su cui viene posta l’immagine di San Giuseppe e la celebre “minestrata” che raccoglie numerosi amici e vicini per un momento di gustosa condivisione.
Sino ai giorni nostri la cottura è a legna, mescolata con grandi mestoli di legno e preparata all’interno dei tradizionali “callaruna”, enormi pentoloni di stagno.

A questo punto non ti resta che scoprire come cucinarla!

Il Maccu di San Giuseppe

Questa minestra a base di legumi e verdure è preparata, secondo le consuetudini locali, con ingredienti poveri e materie prime del territorio.
Generalmente era cucinata dalle persone che avevano ricevuto una grazia dal Santo e la offrivano ai poveri in segno di carità e benevolenza.

Ingredienti

  • 200 g di fagioli secchi
  • 200 g di lenticchie
  • 500 g di verdure miste locali (broccoli, sparacello, bietole)
  • una costa di sedano
  • due carote
  • una cipolla
  • un mazzetto di finocchietto
  • 300 g di pasta corta (ditali o bucatini spezzati)
  • olio extravergine di oliva
  • sale
  • pepe

Procedimento

  1. Mettere a bagno i borlotti la sera prima.
  2. Il giorno dopo inserire in una pentola capiente cipolla tritata, carote e sedano a pezzetti.
  3. Aggiungere i legumi, coprire d’acqua e cuocere a fiamma bassa.
  4. Lavare le verdure e tagliarle a tocchetti.
  5. Quando i legumi saranno cotti, aggiungere le verdure, sale, pepe e lasciar cuocere ancora un po’.
  6. Appena le verdure si saranno ammorbidite, unire la pasta e aspettare i tempi di cottura.
  7. Servire la minestra di San Giuseppe bella calda e con un filo d’olio a crudo.

Consigli

Io preferisco cuocere i legumi a fuoco lento, senza mescolare, con un coperchio.
L’ideale è preparare il minestrone di mattina e lasciarlo riposare in pentola, così da potere prendere di volta in volta la quantità necessaria e rimetterlo sul fuoco.
Secondo la tradizione, si aggiunge la pasta ma è ottimo anche servito caldo semplicemente con il pane di San Giuseppe.

Nel Maccu di San Giuseppe è racchiusa la devozione per il Santo, la solidarietà comune e la voglia di stare insieme.
Un piatto totalmente vegetariano, di stagione e a km0 che ti stupirà, trasmettendoti quelle emozioni di un tempo ormai dimenticate!

Questa ricetta ti sembra particolarmente complicata?
No problem!
Il 19 Marzo fai un salto a Favara e vieni a gustarla da noi.
Tutta la popolazione ti accoglierà a braccia aperte!

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