PANORAMITALIA: Un assaggio di gioia in cucina, alla sicilianaPANORAMITALIA:
Le lezioni di cucina di GoSicily ragalano nuovi talenti e il gusto della cucina semplice
Da 10 anni, a partire dall’avvio di GoSicily, un’azienda che offre lezioni di cucina e tour gastronomici a Favara, Sicilia, la sua fondatrice Annalisa Pompeo porta avanti
il suo sogno. Dopo un’ottima carriera da contabile, ha deciso di abbandonare i calcoli e di seguire la propria passione per la cucina e la cultura tradizionali.
Voleva anche dare l’esempio ai più giovani. “Una delle ragioni per cui ho avviato GoSicily è stata quella di essere fonte di ispirazione per i miei figli”. Era importante che la figlia Chiara e il figlio Marco imparassero dal suo impegno. “Volevo mostrare loro che se ci si impegna ogni giorno, si raggiungono i propri obiettivi”. Le sue lezioni di cucina si basano sulle ricette della nonna. È intransigente nel mantenere tutto a chilometro zero e nel rispettare le stagioni. “È così che otteniamo il meglio dai nostri ingredienti. Ormai abbiamo sempre tutto a disposizione, e da qui ecco i piatti insipidi e non naturali” sottolinea. I corsi di Pompeo esplorano vari temi tra i quali: lo street food, i menù che si ispirano ad autori famosi come Pirandello, i biscotti di Natale, la pasta, i menù vegetariani e vegani.
Il suo obiettivo in cucina è di essere brillante e di divertirsi. “Insegno ai miei studenti a divertirsi in cucina, piuttosto che sentirsene schiavi. Impariamo anche a mantenere puliti gli utensili” spiega. Il pacchetto include incontri con produttori locali di olio d’oliva, farina e formaggio. Inoltre, visitano spesso il mercato del contadino in Piazza
Cavour a Favara. “Così capiscono l’intero ciclo di produzione”. Il suo obiettivo è quello di trasmettere uno stile di vita sano, fatto di prodotti biologici, nonché quello di insegnare ai suoi studenti a godersi l’esperienza di preparare piatti deliziosi.
Nella sua cucina rétro e post-moderna, gli ingredienti in bella vista su un’isola centrale ricreano l’atmosfera della cucina di sua nonna. “In cucina, ci sono i mobili gialli, il divano e le sedie provenienti direttamente da casa di mia nonna materna, Mela”. La cucina accoglie 15 persone ed ogni lezione comprende tre piatti fatti da zero. “Partecipano tutti alla loro preparazione”. Ci sono la pasta fresca col sugo, un secondo che può essere a base di carne, pesce o verdure e per finire un dolce. Uno dei suoi piatti tipici è la pasta alla Norma: sugo di pomodoro, melanzane fritte, ricotta salata e basilico fresco. Un altro piatto sono le sarde a beccafico: sarde fresche ripiene di pinoli, uvetta, pan grattato, buccia e succo d’arancia e limone, e olio extra vergine d’oliva. Il dolce è spesso un torrone di mandorla.
A seconda della stagione, il menù può comprendere: cavatelli con zucchini, menta, mortadella, formaggio, pan grattato e prezzemolo, cotti in una salsa di pomodoro e patate. “La mia versione siciliana del tiramisù, la chiamo ‘ricotta-mi-su’, preparato con crema di ricotta di pecora e biscotti di farina integrale”. Parte integrante delle lezioni è il vino da abbinare ai piatti per renderli così completi. “Sto studiando per diventare sommelier. Nella mia regione ci sono molte cantine e tipi di uva. Siamo famosi per il Nero d’Avola, un vitigno a bacca nera, e il Grillo, un vitigno a bacca bianca”. Si tratta di tecniche e ricette che gli studenti possono ricreare facilmente una volta tornati a casa? “Quando creo un menù, voglio che poi possano ricrearlo una volta rientrati a casa. Nello stesso tempo, mi piace far conoscere loro qualcosa di tipico della Sicilia. Per esempio, è possibile che la ricotta di latte di pecora si trovi solo qui, per cui suggerisco loro di sostituirla con quella di mucca. Non avrà lo stesso sapore ma potranno dire di aver mangiato la migliore ricotta in Sicilia”.
Alcune delle migliori recensioni ottenute si concentrano sulla semplicità delle sue ricette. “Mi chiedono: ‘Com’è possibile fare un piatto di pasta così buono usando solo farina di semola e salsa di pomodoro?’ Purtroppo, molte persone hanno perso il senso del gusto autentico”. La risposta è che vanno usati pomodori di stagione maturi e dolci, e poi bisogna evitare di insaporire troppo il piatto. “In poche parole, meglio andarci piano”. Pompeo è convinta di offrire il souvenir migliore che uno possa
portarsi dietro dalla Sicilia. “Tornano a casa con nuove competenze in cucina”.
Un dono che la maggior parte dei loro cari apprezzerà.
Fonte: https://panoramitalia.com/