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Risotto e Sicilia? Leggete un po’!

Il riso ebbe origine in Asia e da lì seguì almeno tre vie principali per diffondersi in Italia.
Nel Nord sarebbero stati i Veneziani che dall’Oriente, col quale essi erano in contatto, lo importarono e in tutta la Valle Padana tentarono i primi esperimenti di coltivazione con successo. A Napoli, verso il 1447, il riso sarebbe giunto con i cuochi Aragonesi.
Pur tuttavia, e questa è la terza via di diffusione, già nel IX secolo, gli Arabi lo avrebbero coltivato in Sicilia. Dunque, cronologicamente parlando, la coltura del riso fu introdotta prima che altrove in Sicilia durante la dominazione araba.
Accertato, dunque, che la coltura del riso venne introdotta in Sicilia dagli Arabi, e che qui si diffuse tra Sambuca e Ribera e nell’agro alcamese, appare strano come ad un certo punto la sua produzione diminuì ed infine fu tralasciata. Le condizioni climatiche erano favorevoli: la temperatura calda dell’Isola, la natura del suolo permettevano la sua coltivazione. Infatti, laddove non c’è un clima caldo che assicuri una temperatura elevata e costante, il riso viene coltivato sott’acqua; ciò non è necessario nei Paesi più caldi.
Gli Arabi solevano mangiare delle polpette di carne tritata, mescolata con riso ed altre erbe tra cui lo zafferano, che anch’essi avevano introdotto in Sicilia. Gli ingredienti ora menzionati sono gli stessi utilizzati tutt’oggi per la composizione degli arancini cà carni, pertanto dobbiamo attribuire la nascita di questa ricetta agli Arabi.
Ma in Sicilia ci sono svariati esempi di ricette i cui ingredienti sono simili a quelli del risotto vedi